Per otto volte Emma Osborne, una madre di Beechdale, in Gran Bretagna, ha portato la sua piccola Elisabeth in ospedale e per otto volte è stata rimandata a casa sempre con la stessa diagnosi.
Per i medici la bimba di sei anni non aveva nulla, arrivando anche a immaginare che stesse fingendo dei malesseri per essere portata in ospedale ed essere poi “ricompensata” con un regalino dopo la visita. Ma Emma sapeva bene che qualcosa non andava. Sentiva le urla di sua figlia e sapeva che non stava fingendo. Un istinto materno che l’ha portata a insistere fino a quando un medico ha scoperto la verità: Elisabeth ha un raro tumore del sistema linfatico, il Linfoma non Hodgkin, per il quale ha iniziato la chemioterapia a ottobre dopo che per sette mesi la malattia non era mai stata diagnosticata.
A marzo Emma ha portato Elisabeth al Queen's Medical Center A&E di Nottingham per un dolore atroce all’anca: dopo gli esami del sangue e una radiografia mamma e figlia sono state spedite a casa. «Circa sei settimane dopo si è svegliata di nuovo urlando, ma questa volta con un olore alla gamba sinistra, e abbiamo dovuto portarla di nuovo in pronto soccorso. L'hanno visitata e ci hanno rimandato a casa. Questa situazione è andata avanti per settimane, fino a quando un medico ci ha detto che la bambina fingeva perché si aspettava una ricompensa dopo la visita in ospedale. Mi sentivo davvero frustrata perché nel profondo sapevo che qualcosa non andava bene».
I genitori hanno continuato ad andare in ospedale fino a quando, a giugno, Emma si è accorta di un nodulo sul corpo della figlia. Portata in ospedale, la piccola è stata sottoposta a esami più approfonditi, tra cui una risonanza magnetica che ha rilevato un’anomalia, portando a galla la tragica verità. Lo scorso 6 ottobre alla bimba è stato diagnosticato il cancro e adesso per la famiglia è cominciato un calvario che durerà due anni e mezzo per la chemioterapia.
«È stato terribile e spero che nessun altro genitore debba vivere quello che è successo a noi – ha continuato Emma - Pensare che tua figlia abbia avuto il cancro per sette mesi e che non sia stata sottoposta a nessun trattamento è orribile. Fidatevi del vostro istinto di genitori perché siete quelli che conoscete meglio i vostri figli. Sono così arrabbiata per aver combattuto per sette mesi senza che nessuno mi prendesse sul serio. Ma bisogna continuare sempre a combattere. Sono grata ai medici che si sono accorti che qualcosa non andava. Adesso possiamo agire per farla stare meglio».
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