Sapevate che il pianto del bebè può cambiare a seconda di quello che il piccolo vuole comunicare?
Anche se all’inizio potrebbe sembrare tutto sempre uguale con il tempo impararete a riconoscere i desideri di vostro figlio. Oggi vi aiutiamo a capire i diversi tipi di pianto del bebè: cosa significano e come affrontarli al meglio.La finalità del pianto è comunicare uno stato di mancanza da parte del piccolo. Al momento è l’unica forma di comunicazione che posseggono e quindi non ci penseranno due volte a piangere quando avranno freddo, fame, o saranno infastiditi da qualcosa.
Alcuni bebè passano i primi giorni di vita, a volte anche settimane, piangendo; non preoccupatevi se non vedete lacrime perché si sviluppano dopo la sesta settimana di vita. Altri bambini invece sono molto tranquilli e piangono appena.
Dopo i primi tre mesi di vita i bambini apprendono altri modi di comunicare, la trasformazione maggiore è che possono usare volontariamente il proprio corpo per esprimersi. Non disperate quindi, oggi vi spiegheremo tutti i tipi di pianto del bebè in modo che siate pronti ad ogni evenienza.
Tipi di pianto del bebè: perché non bisogna ignorare il pianto
Se un neonato piange potete esserne certi: non sta fingendo, qualcosa non va. È di vitale importanza che i genitori siano sempre accanto al piccolo pronti per risolvere qualsiasi problema possa incorrere.
Non facendolo, si genera nel piccolo un sentimento di insicurezza enorme, penserà che mamma e papà non sono lì per lui. Questo, a questa tenera età può provocare forte stress che influenzerà lo sviluppo riguardo differenti aspetti della vita.
Il tatto è la sua principale fonte di affetto. Le carezze dei genitori lo faranno sentire accudito, protetto e al sicuro. Si tratta di un elemento immancabile per la costruzione di un legame, che in futuro permetterà al piccolo di sviluppare la sua personalità.
Tutti i tipi di pianto del bebè
Pianto di dolore
Questo tipo di pianto è caratterizzato da acutezza e intensità. Si produce perché il piccolo sente fastidio o dolore nel suo corpo e vuole richiamare l’attenzione dei genitori per risolvere il problema.
Solitamente è diverso dal pianto di malattia. Nel caso di infermità la mancanza di energia produrrà un pianto fatto di gemiti lunghi e sostenuti. Inoltre è facilmente identificabile grazie ai sintomi che lo accompagnano: febbre, tosse, muco, etc.
Pianto di fame
Si tratta di uno dei tipi di pianto più comuni. Si produce in forma alta e continuativa, nella maggior parte dei casi il piccolo non smette di piangere finché non viene allattato. Si tratta di una prima forma di richiesta. Se non otterrà del nutrimento il piccolo potrebbe continuare a piangere in modo più acuto.
Pianto da colica
Una delle situazioni più frustranti che possano vivere i genitori è vedere il proprio figlio soffrire a causa delle coliche. Il pianto si verifica in modo intenso e sostenuto anche perché il piccolo soffre molto. Inoltre è percepibile già dal viso del piccolo il dolore e il fastidio che prova.
Si verifica molto spesso subito dopo che il piccolo è stato nutrito, dato che il sistema digestivo del bebè si sta ancora adattando al latte materno. Saperlo riconoscere è importantissimo, e qualsiasi sia il rimedio che decidete di adottare dovrete anche consolare il bebè. Si consiglia di condividere questo compito dato che è molto faticoso per uno solo dei genitori.
Pianto da sonno
Questo è uno dei tipi di pianto più facili da riconoscere. In primo luogo per l’orario, basterà valutare quanto ha dormito il bebè nelle ultime ore per trarre le proprie conclusioni. Inoltre è solitamente accompagnato da sbadigli e da occhi assonnati. Calmarlo finché non si addormenta è la soluzione ottimale.
Pianto di frustrazione
Infine, il bebè può piangere perché non sta bene in quel determinato momento. Includeremo il freddo, il pannolino sporco, non vuole stare in braccio, etc. Inoltre può anche piangere per noia o perché vuole qualcosa che ancora non riesce ad ottenere.
Come identificare questi tipi di pianto? Facile: le labbra si sposteranno in avanti e il piccolo farà “il broncio”. Sempre che sia possibile, consolatelo e coccolatelo così che stia meglio.
In conclusione sappiate che i diversi tipi di pianto del bebè sono usati come metodo di sopravvivenza. Costituiscono gli strumenti per comunicare con mamma e papà, a differenze dei sorrisi, questi vengono utilizzati per indicare carenze effettive.
I genitori devono capire il motivo del pianto e trovare una soluzione, altrimenti non faranno altro che generare insicurezza e frustrazione nel bebè.
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