«Ho fatto quella foto perché volevo che le persone vedessero la realtà». Così Jana Coombs, una mamma della contea
di Coweta, in Georgia, ha spiegato alla Cnn le motivazioni che l’hanno spinta a immortalare suo figlio, disperato, durante una lezione a distanza.Il piccolo, 5 anni, «si è sentito sopraffatto dalle difficoltà di questo nuovo metodo» introdotto come misura di contenimento anti coronavirus. «Ci siamo abbracciati e abbiamo pianto insieme», ha confessato la donna, mamma di quattro ragazzi.
Il piccolo — ha raccontato la donna — le ha chiesto in lacrime se potessero riprendere le lezioni in classe, insieme ai compagni. Il bimbo era così frustrato dall’esperienza in remoto che ha abbassato la testa e ha iniziato a piangere.
Coombs ha riferito alla Cnn che crede che i piccoli studenti, compreso suo figlio, stiano soffrendo terribilmente la mancanza delle normali lezioni in classe. «L’istruzione è essenziale per questi bambini. Attraverso la socializzazione e la pratica i bambini delle elementari imparano meglio».
Ma ad affrontare delle difficoltà non sono solo i ragazzi: anche i genitori, infatti, lavorando da casa si trovano a «destreggiarsi tra questioni di famiglia, la gestione dei bambini a casa, le 5.000 e-mail ricevute ogni giorno dagli insegnanti. Bisogna cercare di tenere il passo tra app, codici, piattaforme, collegamenti che non funzionano.
Si corre da un laptop all’altro», ha concluso Coombs. Non dimenticando di ringraziare gli insegnanti per gli immensi sforzi di questi mesi per «rendere questa situazione meno difficile possibile».
Nessun commento:
Posta un commento