I numeri della vita: 1100, 27 3. Un chilo e cento grammi il peso di una neonato arrivato al mondo in anticipo di oltre due mesi (27 settimane), salvato da un intervento al cuore tramite catetere dello spessore di uno spaghetto.
Il risultato di questa addizione è un miracolo della scienza.
Gli hanno concesso due settimane di tempo dalla nascita per guadagnare quei cento grammi necessari a tentare un intervento mai tentato prima: la chiusura percutanea del dotto arterioso di Botallo (che nei prematuri spesso non si chiude) sul cuore. In questo caso è stato utilizzato un nuovo strumento che ha raggiunto l’arteria polmonare e il dotto, tramite un catetere sottilissimo inserito con una puntura dalla vena femorale.
«Una volta in sede, dal catetere è stato rilasciato, con l’aiuto anche di una guida ecografica, un dispositivo auto-espandibile di due millimetri, che è andato a tappare il dotto arterioso» ha spiegato Giuseppe Annoni, il cardiologo pediatrico che ha seguito il bebè, la cui famiglia risiede alla periferia di Milano.
Il Niguarda è stato il primo centro italiano, nel 2019, ad introdurre questa nuova metodica - che evita una ben più invasiva operazione chirurgica - utilizzata solo in pochi ospedali nel mondo. L’intervento è avvenuto in team con il Policlinico di Milano, dove il piccolo - ospite della Terapia intensiva - è tornato già il giorno seguente.
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