In genere le riviste, i libri e gli articoli in rete che parlano di maternità contengono numerose informazioni sul parto e su come venga vissuto dalla mamma. Ci dicono se sarà complicato o meno, se sarà molto doloroso, quale posizione adottare per sentire meno dolore e via dicendo. Ma cosa prova il bambino durante il parto?
Molte donne pensano che il dolore sia fortissimo, altre che non lo sia. Il dolore è molto soggettivo e ogni persona vive il momento del parto in maniera diversa. È impossibile paragonare un parto a un altro. Comunque stiano le cose, in genere ci si focalizza sulla madre e sulla sua esperienza. Ma, di nuovo, cosa sente il bambino quando nasce?
È difficilissimo saperlo con certezza. Logicamente i bambini non possono descriverlo. Ma sono sempre di più i professionisti del settore (medici, psicologi perinatali e prenatali) che studiano questo processo dal punto di vista del bambino.
Proviamo a spiegare il parto dal punto di vista del neonato, per farci un’idea di quella che è la sua esperienza.
Quando è il momento giusto, è proprio il bambino a scatenare un’ondata di ormoni per far capire all’organismo della madre di essere pronto a nascere. È così che si attivano le contrazioni che lo aiuteranno a venire al mondo.
Il bambino si prepara a questo momento da molto tempo prima del parto. Le sue ghiandole surrenali secernono adrenalina a una velocità che non si ripeterà più in tutta la sua vita. Questo lo aiuterà ad affrontare la situazione stressante che lo attende.
Secondo alcuni specialisti, madre e figlio sono legati dalla placenta. Questo legame fa sì che il piccolo possa percepire lo stato emotivo della madre. Per questo è fondamentale che rimaniate tranquille.
Quando il piccolo sente le prime contrazioni sa che sta succedendo qualcosa. L’utero si contrae e preme per spingerlo verso l’uscita. Questa pressione è simile a un massaggio.
In questa fase potrebbe sentire un leggero malessere, simile a una sensazione di pressione. Questo malessere sarà maggiore nei parti che presentano delle complicazioni.
Si ritiene che durante il rilascio di endorfine, il bambino senta come una sensazione di massaggio. Con la testa preme sul collo dell’utero e in questo modo favorisce l’apertura del canale del parto.
Durante le spinte della madre, il bambino sente solo una sensazione di pressione intensa che lo spinge, ma non il forte dolore provato dalla madre.
Il bambino compie una serie di movimenti in maniera del tutto naturale e spontanea: scende, flette la testa, compie una rotazione verso l’interno, stende la testa, quindi compie una rotazione verso l’esterno e finalmente viene espulso. Anche se può sembrare doloroso e poco piacevole, questo processo naturale rende l’esperienza meno traumatica per il bambino.
Quando è ormai uscito, il cordone ombelicale viene tagliato e i polmoni del piccolo cominciano a funzionare. Tutta la pressione subita durante la discesa nel canale del parto lo aiuta a espellere il liquido presente nei polmoni.
All’interno del ventre materno, il bambino era abituato a una temperatura di 36°. Una volta uscito, la temperatura sarà più bassa. Per questo bisogna agire rapidamente. La cosa migliore è avvolgerlo in un lenzuolino e metterlo sul corpo caldo della madre favorendo il contatto pelle a pelle. In questo modo si evita che senta freddo e che vada in ipotermia.
Oggigiorno è risaputo che il contatto con la madre è molto importante per stabilire il legame madre-figlio. Esso, inoltre, favorisce l’allattamento.
Ora vi siete fatte un’idea di cosa prova il bambino durante il parto.
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