La donna aveva partorito poco prima clandestinamente, non è riuscita negli intenti per cause indipendenti dalla sua volontà. Disposti i domiciliari in una comunità riabilitativa.
Partorisce in casa una bambina, ma dopo averla data alla luce, “clandestinamente”, avrebbe tentato di ucciderla. Non riuscendoci, l’avrebbe abbandonata nel giardino nel giardino della sua abitazione. La neonata sta bene, è stata salvata, ma per la mamma, una 34enne, è scattato l’arresto con l’accusa di tentato omicidio aggravato. Ora si trova ai domiciliari, in una comunità riabilitativa assistenziale del Salento, così come disposto dal Pubblico Ministero di turno.
Sono stati i Carabinieri a consegnare alla donna una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Lecce Alessandra Sermarini, su richiesta del sostituto procuratore Alessandro Prontera che ha coordinato le delicate indagini svolte dagli uomini della “Benemerita” della Compagnia di Maglie e della Stazione di Martano. Come detto, la 34enne è ritenuta responsabile di tentato omicidio aggravato, in quanto posto in essere su discendente.
Per capire bisogna fare un passo indietro e tornare al 23 luglio. Alle prime ore dell’alba, la donna avrebbe dato alla luce la bambina. “Clandestinamente”, secondo la prima ricostruzione dell’accaduto. Pare che nessuno fosse a conoscenza della gravidanza, né il compagno, né la famiglia, ma questi sono dettagli che saranno approfonditi durante le indagini che continueranno per cercare di fare luce ai punti della vicenda rimasti oscuri.
La piccola era nata da poco, quando la mamma avrebbe tentato di toglierle la vita. “Con una serie di condotte atte, in modo non equivoco, a provocarne la morte” si legge nel comunicato degli uomini in divisa. Alla fine, ha deciso di abbandonarla nel giardino della sua abitazione.
Nella giornata di domani, si terrà in Tribunale l’interrogatorio di garanzia, dinanzi al gip Sermarini. L’arrestata, difesa dall’avvocato Anna Elisa Prete, potrà rispondere alle domande del giudice o avvalersi della facoltà di non rispondere.
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