La filosofa Maria Montessori ci ha lasciato importanti strumenti per crescere ed educare i bambini.
Con le sue conoscenze, si è adoperata per aiutarci a migliorare diversi aspetti della maternità. In questo articolo parleremo del suo metodo per togliere il pannolino al neonato.Come sappiamo, il percorso per togliere il pannolino ha bisogno di tempo e dedizione. Esistono diversi metodi per arrivare a questo obiettivo, i quali hanno però in comune la costanza e la pazienza. La principale sfida di questa fase è ottenere un adattamento rapido, ma non essendo degli esperti può volerci parecchio tempo.
In generale, i bambini superano questo percorso senza traumi. Il peggio che può succedere è che dovremo pulire di più. Ad ogni modo, è bene non fare loro pressioni, dargli il tempo per adattarsi, al fine di evitare possibili danni psicologici.
Come sapere se il metodo Montessori funzionerà?
Il metodo Montessori è riconosciuto a livello mondiale. Questa specialista è stata in grado di raggiungere un livello di efficacia notevole con il suo approccio. Tuttavia, il risultato dell’applicazione del suo metodo per togliere il pannolino dipenderà dalla nostra esecuzione.
Per prima cosa, è molto importante aspettare il momento più opportuno. Tutti i bambini sono diversi e imparano al loro ritmo personale. Quando il bambino è pronto e lo siamo anche noi, il metodo funziona meglio.
Secondo l’autrice del metodo, è raccomandabile rispettare il percorso personale del bambini. Bisogna stare attenti a cogliere il loro desiderio di indipendenza, per permettergli di fare il più possibile da soli. I bambini cominceranno ad adattarsi alla nuova situazione secondo il loro ritmo.
I consigli di Maria Montessori per togliere il pannolino
Maria Montessori ha proposto un percorso basato sull’autonomia del piccolo. Spesso noi genitori vogliamo anticipare le tappe. Per diverse ragioni speriamo che il bambino lasci il pannolino prima che sia pronto per farlo.
Eppure la filosofa afferma che è estremamente necessario che rispettiamo il suo percorso. Vale a dire che bisogna aspettarlo, offrendogli gli strumenti necessari a conseguire il suo obiettivo. Ecco quali sono i principali consigli che ci fornisce il suo metodo.
L’età non basta
Anche se il bambino ha l’età che crediamo più giusta per togliere il pannolino, questo non significa che sia pronto. La maggior parte delle teorie su questo argomento stabiliscono che dopo i due anni è opportuno togliere il pannolino.
Tuttavia, il metodo Montessori afferma che il momento ideale è quando il bambino è in grado fisiologicamente di controllare i suoi sfinteri. L’età può avere una relazione con questo tipo di maturità, ma non è sufficiente. Non si tratta di qualcosa che un bambino può imparare dal nulla, è necessario che il suo organismo sia pronto.
La stagione dell’anno non influisce
Spesso aspettiamo la stagione dell’anno indicata a seconda dei nostri calcoli. Ad esempio, in estate il bambino porta meno vestiti e non fa molto freddo per doverlo pulire molto frequentemente.
Eppure, anche se in inverno ci preoccupa l’umidità che gli rimane addosso, se è questo il momento bisogna approfittarne. Sia inverno o estate, possiamo approfittare dell’autonomia che sta dimostrando in quel momento.
La Montessori spiega che per approfittare della sua autonomia, è importante che il bambino non senta di dover dipendere dagli altri per risolvere il suo problema. Dato che gli stiamo offrendo un insegnamento, lui deve sapere quello di cui ha bisogno per andare in bagno.
Se ha un vasino, uno scaletto per usare il water o un adattatore, è importante che li trovi a portata di mano. Quando capisce di volerci e di poterci andare da solo, gli sarà più facile riuscirci se tutto è già pronto.
Siate attenti ai suoi gesti
È raccomandabile evitare che si sieda sul water come obbligo. Molti genitori lo lasciano seduto come un castigo fino a che non fa i suoi bisogni.
Al contrario, la Montessori raccomanda di restare in attesa di un suo gesto che ci avvisi che vuole andare in bagno. Inoltre, impegniamoci a chiedergli spesso se ha bisogno di fare la pipì o la popò.
Evitate la tecnica dei premi
Il percorso di adattamento deve essere naturale e come tale deve vederlo il bambino. Non si tratta di un’azione speciale, un talento o una missione che merita di essere ricompensata. I premi possono essere evitati, perché abbiamo bisogno che questo sia un nuovo passo nel suo sviluppo. Nel frattempo avrà acquisito una certa maturità, per cui è importante che sia cosciente della normalità del suo presunto successo.
Non riprenderlo
Se il bambino sapesse esattamente quello che deve fare in questi casi, non saremmo qui a parlare di questo argomento. Come possiamo sperare che cambi un’abitudine che ha avuto per tutta la sua vita da un giorno all’altro? Lui non conosce nessun’altra maniera di fare la pipì o la popò oltre al suo pannolino. Di conseguenza, le perdite saranno continue e inevitabili.
A questo proposito, conviene avere pazienza, essere amorevoli e non arrabbiarsi per la sua apparente goffaggine. In questo percorso deve prevalere la motivazione verso il successo. Cerchiamo di non dare importanza all’evento, insegnandogli senza riprenderlo e senza causare ulteriore agitazione in lui.
Non è un impegno di una giornata
Se ci proponiamo di intraprendere il percorso per togliere il pannolino, è inutile che lo prendiamo come un impegno con una scadenza esatta. Esistono alcuni metodi che propongono l’eliminazione del pannolino in tre giorni o in una settimana. Tuttavia, come sappiamo, in natura niente è esatto.
Affrontiamo questo percorso in maniera naturale, senza pressioni né imposizioni. Applichiamo la delicatezza che il bambino merita in ogni sua attività. Pianificare di arrivare alla fine del percorso in un numero determinato di giorni, è dannoso e provoca stress.
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