"Le madri trans possono allattare”. Parola di Erika Fernandes, che è, effettivamente, una mamma transgender.
L’affascinante modella è sposata con un collega, Roberto Bete, il anche lui trans e soprattutto padre del loro figlio Noah, che lui stesso ha portato in grembo e partorito.Senza dubbio tra le coppie più attenzionate del momento, hanno fatto parlare molto di sé dopo che Bete è stato scelto come testimonial da Calvin Klein per la sua nuova campagna pubblicitaria all’insegna dell’inclusività, lanciata in occasione dell’8 maggio, festa della mamma. Il brand voleva veicolare un messaggio positivo sulla realtà attuale delle famiglie di tutti i tipi e di sicura la coppia Bete-Fernandes ne è un esempio eccezionale.
Dopo la nascita del piccolo, il 10 maggio scorso, è stata Erika Fernanes, moglie trans del modello transgender Roberto Bete, a prendersi carico dell’allattamento del figlio Noah, dando anche una preziosissima testimonianza sulla possibilità per le madri come lei di allattare.
Sulla sua pagina Instagram infatti, nei giorni scorsi la donna ha postato una foto e un video che la ritraggono mentre allatta il neonato e, al contempo, è protagonista di uno shooting che vuole inviare proprio il messaggio di cui si fa portavoce. Nel post, in particolare, si legge:
Ed è lo stesso trattamento a cui mi sto sottoponendo per riuscire a ottenere l’allattamento, trattamento che è già stato sperimentato nelle donne cis per aiutare le madri adottive, o le madri che, dopo il parto, avevano bisogno di un supporto per allattare naturalmente.
La scelta di Erika Fernandes, proprio come quella del marito di mantenere gli organi riproduttivi femminili dopo la transizione di genere, in modo da poter portare avanti la gravidanza, sta facendo discutere e più di una persona non è disposta ad accettare questa realtà.
Perché di questo si tratta, come la stessa modella ha voluto spiegare: esistono casi scientifici precedenti, in particolare una trentenne trans che nel 2018 è stata la prima a riuscire ad allattare per sei mesi il figlio avuto da un’altra donna, in cui è evidente che questa azione che per molte mamme è naturale (mentre anche altre donne cisgender non possono svolgerla per altri problemi e non per la loro identità di genere) è possibile anche per le persone transgender, grazie a una terapia sperimentale che dura circa 3 mesi e mezzo e che comprende l’assunzione di un mix di ormoni, di farmaci per la nausea e per la stimolazione del seno. Insomma sono la scienza e la medicina a parlare e negare l’evidenza non è altro che transfobia.
Una data speciale
Roberto Bete e Erika Fernandes hanno dato alla luce il loro piccolo Noah Fernandes Bete lo scorso 10 maggio. Prima della nascita, sui loro profili social, non avevano mai nascosto che fosse il modello e star della tv brasiliana a portare avanti la gravidanza, postando dolci scatti di coppia man mano che il pancione (del papà cavalluccio marino, come vengono definiti in gergo gli uomini trans che decidono di mantenere gli organi riproduttivi femminili per avere gravidanze) cresceva. E dopo la nascita del piccolo i due neo genitori hanno postato sui rispettivi profili Instagram la foto del piedino del nascituro.
Un giorno speciale, il 10 maggio, anche perché tre anni prima, in quella stessa clinica, Bete si era sottoposto a una mastectomia, l’operazione di rimozione totale del seno. “Il 10 maggio sarà segnato per tutta la mia vita, le due cose per me più importanti sono accadute in questa data”, ha scritto il modello nella didascalia, ringraziando tutto lo staff medico e sua moglie Erika.
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