Pensavano di aver adottato una bambina di sei anni ucraina, ma poi hanno fatto un'incredibile scoperta: la piccola, in realtà era tutto fuorché una bambina.
Hanno iniziato a sospettare che non si trattasse di una bimba, quando la mamma adottiva l'ha trovata mentre leggeva la Bibbia e, alla domanda su cosa stesse facendo, la sua risposta le ha gelato il sangue: «Sto cercando di sbarazzarmi dei cattivi pensieri».
Così in Michael e Kristine Barnett è sorto il dubbio che non si trattasse di una bimba, ma di una donna adulta nana. E per questo motivo, hanno deciso di abbandonarla.
Secondo quanto riportato dal Daily Mail, l'incredibile storia della famiglia Barnett è avvenuta nel 2010 e, poco dopo, i due "genitori" hanno deciso di abbandonare la donna. I due la avevano adottata in un orfanotrofio e pensavano di avere a che fare con una bimba, da crescere con amore e dedizione. Il problema è che la piccola donna aveva già vissuto molte esperienze e non necessitava di molte cure.
Adesso, dopo 13 anni di processo, i due genitori adottivi sono stati assolti dall'accusa di abbandono di minore. I due, infatti, si trasferirono in Canada e decisero non portare con loro, Natalie Grace.
La coppia, che poi nel 2014 si è separata, ha sempre dichiarato di essere stata truffata. La donna, secondo i loro racconti, è arrivata addirittura a minacciarli di morte. «Vi pugnalerò mentre dormite o vi avvelenerò il caffè», avrebbe detto alla coppia che l'aveva accolta in casa.
Un vero e proprio incubo a cui i due hanno deciso di porre fine, abbandonandola al suo destino. E, finalmente, i due sono riusciti a far valere le proprie ragioni. Un caso curioso che sta facendo discutere negli Stati Uniti. Michael Barnett è certo: «Non sapremo mai la verità sul conto di Natalie. Lei è un'artista della truffa e una sociopatica».
Il calvario della coppia è iniziato quando hanno deciso di adottare un bambino orfano. Aveva deciso di adottare un bambino straniero per donare il loro amore e la loro casa a un bambino bisognoso. E l'orfanotrofio ha deciso di affidare alla coppia, proprio Natalie che ha reso la loro vita un vero incubo. Minacce e comportamenti assurdi che hanno minato la serenità familiare e che li ha portati a prendere la decisione di lasciare la donna al proprio destino.
Adesso che tutto si è concluso, la loro storia è diventato un documentario. L'uomo racconta la sua vita, fino a quel momento, come fantastica. Poi tutto è cambiato. Lui e sua moglie avevano già avuto tre figli e la loro vita procedeva a gonfie vele, tra lavoro soddisfacente e sicurezza economica.
Poi con l'arrivo di Natalie tutto è precipitato. Nel 2014, Michael è arrivato ad avere nel conto in banca solo 37 centesimi e di lì a poco è arrivato il divorzio. Ma non finisce qui. Ormai è lontano dai suoi figli e non li vede mai, non ha più una casa né un lavoro. Tutto per colpa del processo iniziato a causa di Natalie. «Se non fosse entrata nelle nostre vite non avrei mai divorziato e la mia vita sarebbe andata avanti alla grande», svela l'uomo con le lacrime agli occhi.
«Lei è stata una vera e propria minaccia per la nostra famiglia. Era violenta e dovevamo per forza trovare il modo di liberarci di lei. Mia moglie un giorno è entrata in bagno e ha scoperto che quella che avrebbe dovuto essere una bambina, aveva i peli pubici», racconta l'uomo.
Da quel momento, Natalie, ha capito di essere stata scoperta e ha iniziato a minacciare la famiglia. «Se dite qualcosa vi ammazzo», diceva ripetutamente a tutti i componenti della famiglia. Un incubo durato quasi un anno, quando la famiglia ha trovato la forza di fuggire.
Ma la loro fuga non ha messo fine ai loro problemi. Il processo affrontato è stato estenuante e costoso. Ma, finalmente, adesso l'ex coppia ha finalmente messo la parola fine a una storia che lascia tutti a bocca aperta.
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