lunedì 29 maggio 2023

Morte in culla del neonato: «Potrebbe essere evitata, la seratonina è il campanello molecolare». Ecco come agisce


 


Le morti in culla potrebbero essere evitate. 



Questa, almeno, è la direzione verso cui sta andando lo studio che ha identificato un meccanismo biologico alla base della "Sindrome della morte improvvisa del neonato", meglio nota come SIDS. Ciò potrebbe aiutare gli scienziati a sviluppare un test che prevede tale rischio nella vita del neonato e che contribuirebbe a evitarlo. La seratonina, secondo la ricerca, è la chiave per sbloccare questo nuovo progresso della medicina.



A sostenerlo è la ricerca scientifica condotta dal dott. Robin Haynes del Boston Children's Hospital, Massachusettse, pubblicata sul Journal of Neuropathology & Experimental Neurology



Come riporta l'Ansa, in merito alla ricerca scientifica, la morte in culla potrebbe essere spiegata in parte da un'alterazione del legame tra il neurotrasmettitore serotonina e i suoi recettori 5-HT2A/C. In poche parole, la serotonina potrebbe fungere da «campanello molecolare» favorendo i movimenti o il risveglio qualora si fosse in carenza di ossigeno.



La SIDS è una sindrome che si verifica quando un neonato, apparentemente sano, inaspettatamente muore mentre dorme. Il tragico evento avviene di solito nei primi sei mesi di vita. Si pensa che alla base del problema vi sia una combinazione di fattori, come lo sviluppo del bambino e la sua esposizione ad esempio al fumo.



«Tra i bambini morti di SIDS, il legame della serotonina con i recettori 5-HT2A/C è risultato ridotto o non aumentato come previsto con l'avanzare dell'età, rispetto ai bambini morti per cause diverse», spiega dott. Haynes. Secondo i ricercatori, queste differenze potrebbero combinarsi con altri fattori biologici e ambientali, come la posizione del neonato nel sonno, per aumentare il rischio di SIDS.



I ricercatori hanno analizzato il tronco cerebrale di 70 neonati deceduti, di cui 58 per SIDS e 12 per altre cause. Tra i bambini morti di SIDS, i ricercatori hanno identificato differenze nel modo in cui il neurotrasmettitore serotonina si legava ai loro cosiddetti recettori 5-HT2A/C, che si trovano nella parte inferiore del tronco encefalico. 



Nel frattempo, i genitori dovrebbero attenersi a protocolli sicuri per il sonno, come far sdraiare i bambini sulla schiena e tenere le coperte lontane dalle loro teste.

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