Un messaggio per il figlio di Veronica Amistadi.
Il cadavere del bimbo di 4 anni e quello della madre di 41 sono stati trovati domenica sul greto del torrente Noce nella forra a Cles (Trento) sovrastata dal ponte di Mostizzolo, alto 90 metri, alle porte della Val di Sole (Trento). Tutto lascia pensare che la donna si sia lanciata dal ponte tenendo in braccio il piccolo.
Il padre, manager ex compagno della dirigente di un'azienda farmaceutica, ha scritto un messaggio per annunciare «con immenso dolore» il funerale del bimbo e della madre che si terrà sabato 27 maggio alle 11 alla chiesa di Cristo Re a Trento: «Caro piccolo angelo, che nella tua breve vita terrena hai portato la gioia nelle nostre case, continua a sorridere felice dal cielo e mandaci un forte abbraccio che ci protegga dalle tenebre della tua mancanza». L'uomo ha deciso per un unico rito funebre che si terrà nel capoluogo e non nel paese dove Veronica era nata, Roncone nelle Giudicarie, e dove abitano ancora i familiari. La messa sarà celebrata dal parroco don Mauro Leonardelli e da don Celestino Riz.
Intanto la procura di Trento continua indagare per istigazione al suicidio, ma senza indicare indagati. Tra le lettere lasciate della donna ce n'è anche una inviata ai giornali locali via email: «Sognavo di avere altri figli e magari allargare la famiglia moltiplicando l'amore, adottando un bimbo, ci credevo davvero tanto! Ora non posso fare nulla di tutto ciò, ho da poco sorpassato i 40 anni e sono single». La donna abitava a Trento e nella serata di sabato è andata a prendere il figlio che aveva trascorso la giornata con il padre. La coppia si era separata l'anno scorso, ma, da quello che risulta, aveva tentato in ogni modo di attenuare per il figlio gli effetti della situazione: i rapporti vengono descritti, almeno formalmente, corretti.
Sono stati sequestrati l'agenda della donna e un biglietto trovati sull'auto Touran lasciata sabato notte con le 4 frecce accese sul ponte e inoltre almeno una lettera trovata nell'abitazione insieme a fotografie. Veronica Amistadi aveva lasciato in vista anche la password del suo pc, il figlio è desscritto come «la cosa più preziosa per me».
Un dolore che tuttavia non traspariva nella sua entità: anche la sorella, durante una lunga telefonata nella stessa serata di sabato, non aveva percipito nulla che potesse anticipare la tragedia. Le donne avevano parlato, da quel che si è appreso, di una gita di famiglia al lago di Garda. La vicenda sta spingendo le amministrazioni locali a rafforzare i già esistenti presidi di aiuto pscologico nella regione che conta un alto tasso di suicidi: in Trentino si registra un dato superiore alla media nazionale, con 58 casi solo nel 2022.
Si sta intanto pensando di installare strutture per impedire che ci si possa gettare da quel ponte, di dotarlo di telecamere e di avvisi con numeri di emergenza che attirino l'attenzione di chi sente disperato. Fra questi c'è l'800061650 dell'associazione trentina Invito alla Vita.
La donna si occupava di marketing internazionale per alcuni marchi molto conosciuti, con incarichi di alto livello anche per una multinazionale estera attiva nel settore farmaceutico. Nelle scorse ore, il sindaco di Sella Giudicarie, Franco Bazzoli, ha incontrato la famiglia delle due vittime, esprimendo la vicinanza dell'intera comunità. Anche il parroco del paese, don Celestino Riz, ha voluto diffondere un videomessaggio per esprimere il proprio cordoglio ai parenti delle vittime. Non è la prima volta che il ponte di Mostizzolo, che sovrasta una forra di circa 90 metri sul torrente Noce, poco prima che il corso d'acqua s'immetta nel lago di Santa Giustina, è al centro di una tragedia personale. Il ponte collega la strada statale 43 della valle di Non con la strada statale 42 del Tonale e della Mendola. In Trentino si registra un dato di suicidi superiori alla media nazionale, con 58 casi solo nel 2022.
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