Kata, la bambina di origine peruviane scomparsa da Firenze ormai quasi una settimana fa, non si trova.
E dal momento in cui la piccola è svanita nel nulla, le piste tracciate dagli inquirenti sono molteplici. Dal possibile racket dietro agli appartamenti dell'ex hotel Astor occupato, fino al rapimento per motivi di vendetta nei confronti della famiglia.
Ma, al momento, i carabinieri e la squadra Antimafia che indagano non hanno ancora ritrovato la bambina. E, oggi, gli inquirenti hanno deciso di ascoltare separatamente i due genitori della piccola. Ma un indizio social ha attirato l'attenzione degli investigatori. Un utente di Facebook, infatti, avrebbe pubblicato un post (poi cancellato) in cui annunciava di essere con la piccola in Germania. Ma procediamo con ordine.
I genitori di Kata, nella giornata di oggi, sono stati sentiti negli uffici della procura di Firenze dagli inquirenti. Prima è toccato al padre, Miguel Angel Ramon Chicllo Romero, poi, nel tardo pomeriggio di oggi è stata interrogata anche la mamma, Kathrina Alvarez.
I due sono stati interrogati separatamente. Gli interrogatori si sono tenuti nell'ufficio del sostituto procuratore Christine von Borries.
I genitori di Kata,sono stati ascoltati dagli inquirenti negli uffici della procura di Firenze. Ora i loro sospetti chiudono il giro di testimonianze raccolte dagli investigatori in questi giorni ed entrano formalmente nell'inchiesta per il sequestro della piccola. Gli atti sono stati secretati e, subito dopo essere stati ascoltati, i due sono stati trasferiti dall'hotel occupato in un altro alloggio, forse per il timore di ritorsioni.
Il padre Miguel Angel Ramon Chicllo Romero è stato ascoltato per circa due ore. La madre Kathrina Alvarez invece per circa un'ora. «Aiutateci a ritrovare nostra figlia, non smettiamo di ripeterlo», hanno lanciato un altro appello uscendo dalla procura. «Ci sentiamo confusi, frastornati. Aiutateci», ha aggiunto il padre. L'uomo ha avuto modo di dire pubblicamente che «l'hanno rapita, è stato pianificato tutto». Ora la stessa convinzione l'ha potuta ribadire agli inquirenti. Le ipotesi dei genitori su chi possa aver rapito la figlia si stagliano sul contesto di illegalità nell'ex hotel Astor, e sul racket degli affitti abusivi delle stanze. Forse Kata potrebbe essere una pedina di una vendetta o estorsione.
Un nuovo sopralluogo del servizio scientifico dei carabinieri all'interno dell'ex hotel Astor si è concluso anche col prelevamento dello spazzolino da denti usato da Kataleya. Una decisione degli inquirenti per ricavare il Dna e confrontarlo con eventuali tracce. Con l'incrocio delle testimonianze - e delle immagini - il punto del rapimento sembra essere il cortile sul retro dell'ex albergo che confina col condominio accanto e qui si è concentrata l'attenzione delle indagini, mentre sembra scartata una fuga dall'ingresso principale di via Maragliano; in questo caso va percorso l'hotel e in più persone avrebbero potuto vedere. Invece è all'esame la modalità di fuga da questo passaggio: o la bimba è stata caricata in un'auto non notata dai condomini oppure la fuga è stata inizialmente a piedi. Ma o si torna in via Boccherini, dove ci sono telecamere, anche private, oppure è stato scavalcato un muro tra i cortile dietro i palazzi issando la bambina.
«Sono con lei ora in Germania. Se hai bisogno scrivimi in privato», è quanto scritto sulla nota piattaforma social da un utente che ha commentato la diretta video della manifestazione in corso in piazza Duomo a Firenze per chiedere la liberazione di Kata, la bimba di 5 anni scomparsa da sabato.
A darne notizie una portavoce della comunità peruviana che stava filmando l'iniziativa. Il commento è poi stato cancellato. Dopo il presidio in piazza Duomo, i peruviani, saliti a un centinaio di persone, sfilano per le vie del centro. Ma adesso si indaga per capire se il commento fosse attendibile per capire se le ricerche devono essere estese anche a livello internazionale.
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