lunedì 5 giugno 2023

Impagnatiello, il legale: «Ha indicato dove si trova il coltello del delitto»


 


Alessandro Impagnatiello è detenuto a San Vittore dal giorno dell'arresto, dopo la confessione dell'omicidio della fidanzata Giulia Tramontano



Per il legale del barman 30enne «è da valutare la sfera psicologica» di Impagnatiello. L'avvocato Sebastiano Sartori, che lo ha incontrato in carcere, ha raccontato che il presunto killer «è sempre più lucido e ha preso coscienza». Poi, alla domanda se abbia avuto un pensiero per Giulia ha risposto: «Ma certo».



Ha detto di aver fatto tutto da solo Alessandro Impagnatiello. Lo ha ribadito il suo legale. Una delle cose che devono accertare gli investigatori è se sia stato aiutato a nascondere il corpo. «Lui lo esclude - ha detto Sartori alla Rai -. I dubbi degli investigatori, dovete chiederli a loro». Il coltello usato per uccidere Giulia «non l'ha buttato. Ha detto specificatamente dove sia» ha aggiunto il legale.




«Una perizia psichiatrica su Alessandro Impagnatiello sarebbe assurda. Egli ha un 'io' integro, consapevole, lucido e privo di qualsiasi disturbo». Lo afferma Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, che ha presentato la proposta di legge di modifica degli artt. 88 e 89 del codice penale che disciplinano l'infermità e la seminfermità mentale.



«Se vogliamo ancora una volta dare corpo all'equazione delitto uguale disturbo - continua Antoniozzi - procediamo pure, e del resto mi chiedo cosa debbano fare di diverso gli avvocati di difesa. Si tratta, però, di un malcostume che offende Giulia Tramontano e la sua memoria e che continua puntualmente a essere portato avanti in Italia con estrema puntualità ogni qualvolta ci troviamo dinanzi a un assassinio efferato». «È un problema culturale cui i media non sono estranei», conclude Antoniozzi.



Sebastiano Sartori, il difensore di Alessandro Impagnatiello, il trentenne che ha assassinato la compagna Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, ha rinunciato al mandato. Il legale ha da poco depositato l'atto di rinuncia in Procura a Milano spiegando che «è stata una questione fra me e il mio assistito» senza aggiungere altro.

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