Kata è scomparsa da più di una settimana: è dallo scorso sabato che non si hanno notizie della bambina di 5 anni di origine peruviana che viveva con la famiglia nell'ex hotel Astor di Firenze, sgomberato sabato dagli occupanti.
Per chi indaga, l'ipotesi più accreditata è quella del rapimento. Nel decreto con cui il giudice delle indagini preliminari Angelo Antonio Pezzuti ha disposto il sequestro preventivo dello stabile di via Marigiliano 101, la scomparsa della piccola «sembra trovare spiegazione nei rapporti conflittuali che sono sfociati in delitti con denunce reciproche maturati nell’ambito dell’occupazione abusiva dell’hotel Astor all’interno della comunità di peruviani ed ecuadoregni per il possesso delle stanze dell’albergo».
Un telefono cellulare è stato trovato in un cassonetto di rifiuti all'esterno dell'ex hotel Astor a Firenze, dove è scomparsa la piccola Kata lo scorso 10 giugno.
Il telefono è stato individuato questa mattina durante lo svuotamento dei cassonetti ed è stato acquisito dagli investigatori che stanno svolgendo un nuovo sopralluogo nell'ex albergo occupato.
Come scrive Il Messaggero, il sequestro di Mia Kataleya Chicllo Alvarez sarebbe legato al tentato omicidio di Santiago Manuel Medina Pelaez, che lo scorso 28 maggio è stato spinto di sotto da una finestra al terzo piano dell'albergo ed è miracolosamente sopravvissuto a un volo di otto metri.
È partita in mattinata la nuova grande ispezione da parte dei carabinieri all'interno dell'ex hotel Astor di Firenze, sgomberato ieri. È prevista anche l'ispezione da parte di tecnici del Gruppo d'intervento speciale (Gis) dei carabinieri. L'assenza totale di occupanti consentirà di effettuare un sopralluogo dei carabinieri molto più approfondito di quelli svolti finora. Non è mai stata del tutto accantonata l'ipotesi che la bimba possa essere rimasta all'interno.
Sul posto anche il pm Christine von Borries che sta coordinando l'ispezione dei carabinieri all'interno dell'ex hotel Astor. Alle ricerche partecipano anche un team dei Gis, composto da quattro tecnici, e un altro del Ros che utilizzano apparecchiature ad alta tecnologia, anche adatte a individuare intercapedini o cavità nelle mura. Impegnati anche 8 carabinieri del Sis, fra il sopralluogo e le analisi di laboratorio. Don Roberto Turco, parroco della parrocchia del Preziosissimo Sangue che dista pochi metri dallo stabile occupato, ha annunciato nell'omelia una preghiera per il ritrovamento della piccola Kata.
«Spero che non la trovino qui dentro, perché sennò significherebbe che Kata non è più viva - ha commentato la mamma di Kata - Invece io spero che lo sia». Insieme all'assessore Sara Funaro, Kathrina, la madre di Kataleya, sabato è tornata all'ex hotel Astor insieme al fratello. Insieme hanno radunato le cose rimaste nei loro alloggi, gli stessi che, secondo i racconti, il racket degli affitti avrebbe conteso pure a loro. Poi sono tornati alla nuova sistemazione.
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