Maurizio Baiardi, il papà di Luca, il bambino ucciso dalla mamma Elisa Roveda a Voghera, è distrutto dalla tragedia che si è abbattuta sulla sua famiglia venerdì mattina.
«Sono morto anch’io: non potrò mai perdonarmi di essere andato al lavoro, di averla lasciata sola. Non stava bene, ma una simile tragedia era inimmaginabile», ha detto l'uomo uscendo dalla caserma dei carabinieri di Voghera. Come ricostruisce Repubblica, tutto è accaduto in meno di un'ora: Maurizio,autotrasportatore, è uscito dalla casa di via Mezzana intorno alle 7.30. Poco dopo le 8 è arrivata a dargli il cambio la madre di Elisa: la donna soffriva di una grave forma di depressione e non voleva essere lasciata sola. Ma all'arrivo della nonna Luca,che avrebbe compiuto un anno a fine mese, era già morto.
Elisa Roveda, 45 anni, è ora piantonata in psichiatria nel Policlinico San Matteo di Pavia e non è ancora nelle condizioni di essere interrogata dal sostituto procuratore Paolo Meazza per convalidare l'arresto per omicidio volontario.All'arrivo dei soccorritori, la mamma di Luca era sotto choc e si è limitata a dire: «Ho ucciso io mio figlio».
Elisa e Maurizio si erano sposati nel 2017, ma già da anni convivevano. Il desiderio di un figlio è stato coronato dopo cinque anni di grandi difficoltà, ma la gravidanzaè finalmente arrivata nel 2021. Dopo la maternità Elisa era tornata a lavoro part-time nello studio di commercialisti dove lavorava, ma da i primi di giugno a causa di un forte disagio psichico aveva smesso di lavorare e stava seguendo una cura a base di psicofarmaci. I medici avevano consigliato ai familiari di sorvegliarla giorno e notte e non lasciarla sola. E così stavano facendo, la nonna Angela e una zia si alternavano nel dare il cambio a Maurizio.
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