sabato 26 agosto 2023

Stupro di Caivano, le violenze sessuali sulle bambine di 10 e 12 anni riprese con gli smartphone. La mamma: «Non li perdono»




Stupro di Caivano, è la mamma di una delle due cuginette vittime della violenza sessuale di gruppo, due bambine di 10 e 12 anni, a lanciare ungrido di dolore per riavere sua figlia, piccola allontanata da casadopo la triste vicenda che l'ha vista vittima involontaria del branco di 6 ragazzinicoetanei o poco più grandi di lei: «Restituitecinostra figlia»


Abusi ripetuti più volte, nell'arco di alcunimesi, su due cuginette di 10 e 12anni. È l'ipotesi su cui procedono, nel massimoriserbo, le indagini sulle violenze sessuali di gruppo avvenute aidanni delle due bambine nel Parco Verde di Caivano.

Sotto i riflettori degli inquirenti sarebbe un gruppocomposto da una quindicina di giovanissimi, quasi tutti minorenni,a vario titolo coinvolti nella vicenda. Alcune delle violenzepotrebbero essere state riprese con telefoni cellulari: una decinagli apparecchi sequestrati su cui sono in corsoverifiche.


«In questo momento voglio solo due cose: che miafiglia torni da me, perché non sopporto la sua mancanza. Epoi chiedo giustizia: chi ha fatto tutto questo male paghi le suecolpe e non resti impunito». Così al Messaggero lamadre di una delle due cuginette abusate a Caivano.

La ragazzina si trova in una casa famiglia. «Sonosicura, starà peggio di me, e io mi sento di morire, larivoglio vicino a me - aggiunge la donna -. Pur sapendo i rischiche si corrono vivendo qui, in questo ambiente, non avrei maipotuto immaginare che fosse potuto succedere questo, che si fossearrivati a tanto».

«Da parte mia - dice ancora - non è maimancata alcuna attenzione, ho sempre avuto lo scrupolo anche dicontrollare le sue amicizie, e persino il modo di vestirsi, quandousciva. Devono essere puniti tutti. Una cosa è certa: io nonriesco più a sopportare l'idea di dover continuare avivere in questo posto. Qui c'è un inferno, e serve solotanta luce. Abbiamo sempre avuto fiducia nelle istituzioni, cheperò qui al Parco Verde come politica sono sempre statiassenti».

A chi ha abusato della figlia direbbe: «Guardateviallo specchio e accorgetevi di quanto fate schifo e quanto sietevigliacchi. Non so come perdonarli. Non riesco nemmeno a pensarciin questo momento».


Dalla relazione degli assistenti sociali emergeun'accusa nei confronti della famiglia e dei genitori:«Noi non abbiamo colpe. In questo degrado umano e socialeabbiamo fatto sempre il possibile per il bene di mia figlia, questesono accuse che non meritiamo. Io devo andare via: per il bene efuturo di mia figlia e per la nostra famiglia».


Il Tribunale dei Minorenni di Napoli, dopo l'udienzacon la quale ha convalidato l'allontanamento delle due bambinevittime di abusi e violenza a Caivano, in provincia di Napoli, hapredisposto percorsi di sostegno con l'ausilio di un curatore edi consulenti, tra cui uno psicologo, per la valutazione e lareintegrazione dei nuclei familiari delle piccolevittime.

«Tutti i giovani e non di meno gli adulti che vivonoin quel contesto degradato - secondo l'avvocato Angelo Pisani,legale della famiglia di una delle due giovanissime vittime -dovrebbero essere sottoposti a un analogo percorso psicologico esocio relazionale per aver riferimenti positivi e di cognizione dialtri valori e abitudini di vita che per molto tempo anche leistituzioni non hanno saputo seminare e sviluppare in danno ditutti».

Per Pisani «da anni è evidente un pericolosocaos in quel Parco, che e è sotto gli occhi. Un degrado chepare continuare indisturbato caratterizzato da ogni tipo diprostituzione, anche minorile».

«Nel corso delle nostre indagini difensive -sottolinea Pisani - ritengo opportuno, e mi sto facendo promotore,organizzare una squadra di psicologi e consulenti esperti insociologia e di tutela dei minori, che avrà come compitospiegare a questi bambini cosa sta succedendo intorno aloro».


«Stamattina ho scritto alla premier Giorgia Meloniinvitandola qui da noi». Lo racconta ai microfoni del Tg2 donMaurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano, dopol'orrore per gli abusi di gruppo su due bambine. «Siamopronti ad accoglierla - sottolinea il sacerdote - non bisognalasciare soli i bambini di questo quartiere».


L'indagine sulle violenze di gruppo ai danni didue cuginette di 13anni avvenute a Caivano (Napoli) condotta dai carabinieri, cui lefamiglie delle vittime hanno sporto denuncia alcune settimane dopoi fatti, vede impegnate in coordinamento tra loro sia la procuraper i minorenni di Napoli che la procura di Napoli Nord, competenteper il coinvolgimento di un indagato maggiorenne.

Gli investigatori mantengono uno strettissimoriserbo, e al momento non trova conferma nemmenol'indiscrezione secondo cui il 19enne - indagato in relazionealle violenze - sarebbe stato oggetto di una misuracautelare.

Gli accertamenti della procura minorileriguarderebbero invece diversi soggetti, almeno una decina, inrelazione sia all'episodio dello stupro nel capannone avvenutoa luglio sia a violenze che sarebbero avvenute nei mesi precedentiai danni di una delle due cuginette. Le ragazzine, su richiesta deiservizi sociali confermata dal tribunale, sono state allontanatedalle rispettive famiglie e collocate incomunità.



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