Nonostante avesse partorito più di un anno e mezzo prima tramite cesareo, una giovane mamma ha continuato per tutto il tempo ad accusare forti dolori addominali, ben oltre il normale periodo di assestamento successivo all'intervento.
Solo grazie a una TAC effettuata per chiarire la natura delle sue sofferenze, i medici hanno scoperto che all'interno del suo addome era stato "dimenticato" uno strumento chirurgico «delle dimensioni di un piatto piano».La donna, rimasta anonima, aveva vent'anni quando, nel 2020, ha dato alla luce suo figlio tramite un parto cesareo programmato a 36 settimane più tre giorni di gestazione. A fornire i dettagli dell'insolito caso di malasanità è un rapporto pubblicato dal commissario per la salute e la disabilità della Nuova Zelanda, Morag. McDowell. Nell'addome della giovane mamma, nello specifico, è stato trovato un «divaricatore per ferite Alexis (AWR), un dispositivo utilizzato per ritrarre i bordi di una ferita durante un intervento chirurgico», si legge. «Ciò ha provocato nella donna dolori addominali cronici fino a quando il dispositivo non è stato scoperto incidentalmente durante una TAC addominale».
Al momento dell'intervento, al cesareo erano presenti una serie di membri del personale della sala operatoria, tra cui un chirurgo, un'infermiera strumentista, tre infermieri, due anestesisti, due tecnici anestesisti e un'ostetrica della sala operatoria. Tuttavia, la donna ha cominciato ben presto ad avvertire forti dolori all'addome dopo l'intervento, e non ha mancato di riferirlo al suo medico nei 18 mesi successivi all'operazione. In un'occasione, i dolori sono stati talmente forti da costringerla a una visita al pronto soccorso.
Il giorno del parto, sotiene ancora il rapporto, il chirurgo ha eseguito una laparotomia mediana e inizialmente ha utilizzato un AWR di grandi dimensioni. «Tuttavia, il chirurgo ha dichiarato che era troppo piccolo per l'incisione, quindi è stato rimosso e sostituito con un AWR extra-large», hanno detto i funzionari. Il divaricatore in questione è uno strumento tubarico rototondo, morbido e trasparente fissato su due anelli, grande quanto un piatto piano. Solitamente, viene rimosso dopo aver chiuso l'incisione uterina e prima che la pelle venga suturata. Nonostante sia evidente l'errore medico, alla donna non sono state fornite altro che scuse.
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