lunedì 4 settembre 2023

Femminicidio: Chi è l'infermiera uccisa a Roma: separata e con due figli, viveva con la madre


 


Aveva 52 anni Rossella Nappini, l'infermiera trovata morta nel pomeriggio di oggi, lunedì 4 settembre, a Roma nel quartiere Trionfale. 


Il cadavere della donna è stato rinvenuto da due giovani nell'androne di un palazzo in via Giuseppe Allievo intorno alle 17 e sul femminicidio indaga la polizia: la prima pista è quella legata al suo ex compagno, che al momento risulta irreperibile.



Rossella Nappini aveva due bambini, era separata e viveva con la madre. Un gruppo di persone, tra cui parecchi residenti, si è radunato attorno al civico 61, dove la 52enne è stata trovata senza vita. «Io vivo nel palazzo, penso che vivesse qua con la madre - spiega una donna -. Da quello che so ha due bambini ed è separata. Mio marito ha sentito urlare 'aiuto' intorno alle 17 ma quando si è sporto dal balcone non ha visto nulla. Quando è uscito per andare a lavorare è passato davanti all'ascensore e ha visto un corpo disteso ma già era coperto con un telo», aggiunge.



​«Da quel che mi hanno riferito la vittima, da qualche mese, viveva qui con la mamma, che ha circa 80 anni, perché stava male», ha detto Paolo Tedesco, amministratore del palazzo, chiamato da un condomino. «L'infermiera l'ho incontrata solo due volte, mi è sembrata subito una persona perbene, ma non lo conoscevo, non posso dire di più. Pare che il corpo sia stato trovato da due ragazzi».



Rossella sui social si mostrava come una donna molto allegra, estroversa e senza alcuna paura di raccontarsi. In un post scriveva: «Sono contenta per tutto ciò che ho avuto. Sono contenta non di aver fatto scelte sbagliate, perché quelle purtroppo le fanno tutti, ma io mi ritrovo due figli meravigliosi che non cambierei con i principi della Regina Elisabetta».



 Nel 2018 su Facebook, in occasione del suo compleanno, chiedeva donazioni per un centro anti-violenza sulle donne. «Ho scelto questa organizzazione no profit ("Casa delle donne per non subire violenza - Bologna", ndr) perché il suo obiettivo è molto importante per me - scriveva Rossella - e spero che prenderai in considerazione la possibilità di offrire un contributo per festeggiare con me. Ogni piccola donazione mi aiuterà a raggiungere il mio obiettivo». Un gesto che, alla luce di quello che è successo, risuona come un drammatico presagio.

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