Schiaffi e forchettate sulle mani dei bambini. Le telecamere installate nell'abitazione riprendono i maltrattamenti della madre sui figli.
Il marito la denuncia. Ma le immagini non sono utilizzabili perché violano la privacy della compagna.A Roma, nella battaglia legale tra un produttore cinematografico e sua moglie, interviene il tribunale: i filmati, giudicati lesivi dell’intimità casalinga, sono stati sequestrati e le immagini sono state giudicate “inutilizzabili”. I giudici del Riesame reputano il sequestro delle immagini “frutto di indebita captazione”.
A Roma, nella battaglia legale tra un produttore cinematografico e sua moglie, interviene il tribunale: i filmati, giudicati lesivi dell’intimità casalinga, sono stati sequestrati e le immagini sono state giudicate “inutilizzabili”. I giudici del Riesame reputano il sequestro delle immagini “frutto di indebita captazione”.
L’uomo non si arrende: «I video dimostrano quello che succede ai miei figli quando sono con la mia ex moglie. Sono episodi di violenza gravissimi», ha dichiarato, promettendo in questo modo che la sua battaglia legale contro la moglie non finisce così, scrive Repubblica.
La coppia decide di separarsi quando a lei viene diagnosticata una depressione post parto e la necessità di farsi seguire da uno psichiatra. La convivenza tra moglie e marito si fa difficile e le cose si complicano sempre di più. Si susseguono esposti. Lui denuncia lei per maltrattamenti. Lei fa la stessa cosa con il marito.
L’uomo si tutela e racconta alle forze dell'ordine di essere vittima di una calunnia. La pm, intanto, sequestra le immagini riprese in casa. La decisione del tribunale, poi, blocca tutto.
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