Avrebbe ucciso sua figlia, neonata di due mesi, tappandole la bocca e spingendo una salvietta in fondo alla gola.
Una morte orribile che il padre, Joseph Napier, sarebbe riuscito a nascondere per ben due anni. I fatti risalgono al 2021, ma solamente la scorsa settimana la polizia della Florida, negli Stati Uniti, ha portato in carcere il padre 30enne della piccola vittima, morta soffocata.
Napier, nel maggio del 2021, ha chiamato il numero di emergenza per chiedere l'intervento dei medici dopo che sua figlia di appena due mesi, non dava segni di vita ed era diventata completamente blu. I medici l'hanno soccorsa immediatamente, ma ormai la piccola era senza vita. L'uomo, inizialmente ha detto agli investigatori di averla lasciata con la figlia di 18 mesi per circa 10 minuti e quando è tornato nella stanza, si è reso conto che la bambina di due mesi stava soffocando.
Inoltre ha anche affermato di aver visto "un piccolo oggetto bianco" conficcato in profondità nella bocca della bambina, ma di aver aspettato circa cinque minuti prima di chiamare i servizi di emergenza. Gli agenti, però, affermano di aver stabilito che si trattava di informazioni false. Un esame condotto sulla bambina ha svelato che la piccola aveva una salvietta incastrata in profondità nella sua gola, che ha provocato “un’ostruzione delle vie aeree”. E il padre era l'unica persona in grado di poterlo fare in quel momento. Due anni dopo l'arresto per omicidio colposo, ma non sono chiari i motivi per cui l'uomo sia stato arrestato a distanza di così tanto tempo dai tragici fatti.
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