Paolo Origliasso, 49 anni, istruttore di scuola guida, è il papà della piccola Laura, morta il 16 settembre scorso a San Francesco al Campo, rimasta intrappolata nella macchina investita dall’aereo «Pony 4» delle Frecce Tricolori precipitato poco dopo il decollo dall’aeroporto di Torino.
Dopo quasi un mese, il papà racconta a La Stampa: «Adesso, dopo tutto quello che è successo, è davvero difficile immaginarsi un futuro. Mia moglie Veronica ed io viviamo giorno per giorno, facendoci forza reciprocamente, soprattutto per nostro figlio. Adesso è lui la cosa più importante. Sappiamo che niente sarà più come prima, dobbiamo farci coraggio, ripeto, proprio per nostro figlio». L'uomo vorrebbe incontrare il pilota delle Frecce per un confronto.
Ha provato a gettarsi nelle fiamme e a salvare la figlia senza riuscirci. La moglie e il figlio sono ricoverati all'Ospedale Regina Margherita, per via di alcuni interventi chirurgici di ricostruzione della cute a cui sono stati sottoposti. Il padre sottolinea: «Vorrei davvero dire un immenso grazie a tutto il personale del Cto e del Regina Margherita».
Domani alle 15, nella chiesa di San Francesco al Campo, si svolgeranno i funerali di Laura. Sarà lutto cittadino. Parteciperanno anche la mamma Veronica e, forse, il fratellino, che però dovranno essere trasportati in ambulanza. Perché, nei giorni scorsi, la madre è stata categorica: «Ai funerali di Laura voglio esserci anche io».
Si preparano a costituirsi parte civile, Paolo Origliasso, 49 anni e la moglie Veronica Vernetto, di 41.
Anche il pilota, dopo lo schianto e dopo essersi eiettato con il paracadute, ha tentato di prestare i soccorsi alla famiglia Origliasso. Agli psicologi e ai suoi superiori che l’hanno sentito dopo l’incidente ha ammesso: «Penso solo a quella bambina, sono distrutto». Il padre e la madre di Laura vorrebbero incontrare il pilota: «Sì, abbiamo espresso il desiderio di incontrarlo. Non so che cosa ci diremo ma credo che quel giorno le parole verranno da sé».
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