Una bambina di quattro anni è quasi morta per avvelenamento da farmaci dopo essere stata imbottita di medicine per le convulsioni.
La bimba, però, non aveva bisogno dei farmaci. Tajahnae Brown, 23 anni, del Bronx, New York, è stata accusata venerdì di tentato omicidio, tentato omicidio colposo e aggressione di primo grado per quello che aveva provato a fare alla sua bambina.
Dalle prime indagini pare che la donna abbia effettuato ben 190 accessi al pronto soccorso, chiedendo farmaci per la figlia, nonostante la bambina non ne avesse bisogno. Tutto è iniziato due anni fa, quando la piccola aveva solo 3 anni e la mamma l'aveva portata al Montefiore Medical Center, sostenendo che la bambina stava assumendo farmaci per le convulsioni e ne aveva bisogno di altri.
Da una prima analisi psichiatrica sembra che la 23enne possa soffrire della sindrome di Munchausen, una condizione psicologica in cui una persona finge di avere un figlio, o un caro malato, con l'intenzione di attirare l'attenzione su di sé. Dopo diverse somministrazioni però la bambina si è sentita male e all'ingresso in ospedale i dottori si sono accorti che aveva assunto una dose eccessiva di farmaco. La madre non ha precedenti penali. La piccola è stata affidata ai servizi sociali.
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