lunedì 20 novembre 2023

Giulia Cecchettin, il consigliere veneto attacca la sorella: «Una recita ideologica». Zaia: «Mi dissocio». Cosa è successo


 


Stefano Valdegamberi contro Elena Cecchetti. Il consigliere regionale del Veneto eletto nella lista Zaia e ora nel gruppo misto, in un post Facebook ha criticato le parole pronunciate dalla sorella di Giulia Cecchettin, morta a soli 22 anni ed ex ragazza di Filippo Turetta.



«Ho ascoltato a "Dritto e Rovescio le dichiarazioni" della sorella di Giulia. Posso dire che non solo non mi hanno convinto per la freddezza ed apaticità di fronte a una tragedia così grande ma mi hanno sollevato dubbi e sospetti che spero i Magistrati valutino attentamente. Non condivido affatto la dichiarazione che ha fatto. Mi sembra un messaggio ideologico, costruito ad hoc, pronto per la recita. E poi quella felpa con certi simboli satanici aiuta a capire molto…spero che le indagini facciano chiarezza. Società patriarcale?? Cultura dello stupro?? Qui c’è dell’altro».




Il post, poi, continua: «Fossi un Magistrato partirei da questa intervista la quale dice molto….e non aggiungo altro. Basta andare a vedere i suoi social e i dubbi diventano certezze. Il tentativo di quasi giustificare l'omicida dando la responsabilità alla "società patriarcale". Più che società patriarcale dovremmo parlare di società satanista, cara ragazza. Sembra una che recita una parte di un qualcosa predeterminato e precostituito. Forse mi sbaglio ed è solo la mia suggestione». Le parole di Elena Cecchettin pronunciate durante la trasmissione "Dritto e Rovescio" in onda ieri sera, 19 novembre, su Rete Quattro.



«Ho avuto modo solo in questo momento di leggere quanto scritto dal consigliere regionale Stefano Valdegamberi, nelle sue pagine social. Sono parole dalle quali mi dissocio totalmente, nei concetti espressi e nelle modalità» afferma il presidente del Veneto Luca Zaia nella tarda mattinata di oggi. «Penso - ha aggiunto - che sia il momento del dolore e del suo rispetto, non certo quello di invocare l'intervento di magistrati sulle dichiarazioni personali della sorella di una ragazza che ha perso la vita in questo modo tragico».



«Siamo tutti chiamati - ribadisce Zaia - a una riflessione profonda, intima, e soprattutto a combattere ogni forma nella società di violenza sulle donne. Giulia è la 105esima vittima innocente in questo Paese; c'è un grande lavoro da fare per formare l'intera comunità; ben venga il lavoro nelle scuole, sulle nuove generazioni e sull'intero strato sociale» conclude Zaia.



Critiche e una richiesta di dimissioni vengono avanzate da parte della deputata Pd Rachele Scarpa nei confronti del consigliere regionale veneto Stefano Valdegamberi, per le affermazioni sul caso di Giulia Cecchettin che definisce «disgustose». In un post su Facebook, Valdegamberi sostiene che le dichiarazioni di Elena «mi hanno sollevato dubbi e sospetti che spero i magistrati valutino attentamente. Mi sembra un messaggio ideologico, costruito ad hoc, pronto per la recita». Proseguendo, il consigliere regionale sostiene «il tentativo di quasi giustificare l'omicida dando la responsabilità alla 'società patriarcale'. Più che società patriarcale dovremmo parlare di società satanista, cara ragazza. Sembra una che recita una parte di un qualcosa predeterminato e precostituito».


Secondo Scarpa, Valdegamberi «commette ancora violenza: è assolutorio, distoglie l'attenzione da ciò che è successo, rompe il silenzio in cui, anche solo per pudore, farebbe meglio a restare. Grazie dunque all'ennesimo ricco maschio bianco, che usa la sua posizione di personaggio pubblico per dare fiato alla bocca e per rafforzare quella stessa cultura che uccide, anziché decostruirla. Si dimetta immediatamente. Le sue parole inquinano il discorso pubblico e mettono in pericolo tutte noi», conclude.



Le parole di Stefano Valdegamberi hanno sollevato un polverone di critiche sui social. E il consigliere veneto rincara rispondendo ai commenti su Facebook e sempre rivolgendosi alla ragazza scrive: «Parla così di fronte alla morte una frequentatrice di centri sociali e delle bestie di satana? Spero che la Magistratura prenda in considerazione questi elementi non insignificanti. Excusatio non petita accusatio manifesta dicevano gli antichi».

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