«Ti cerco e mi scordo che non ci sei più»: è densa di dolore la lettera che Elena Cecchettin ha scritto per la sorella Giulia Cecchettin.
Dolore che ieri sera ha fatto sì che il papà della giovane uccisa non scendesse in strada alla fiaccolata partecipata da così tante persone che hanno camminato per le vie di Torreglia, comune alle porte di Padova, per ricordare la figlia.
«Troppo doloroso», fanno sapere da casa Cecchettin, con il papà di Giulia che continua a ricordare alle ragazze e alle donne di denunciare i loro aguzzini.
«Ti cerco e mi scordo che non ci sei più»: è densa di dolore la lettera che Elena Cecchettin ha scritto per la sorella Giulia Cecchettin. Dolore che ieri sera ha fatto sì che il papà della giovane uccisa non scendesse in strada alla fiaccolata partecipata da così tante persone che hanno camminato per le vie di Torreglia, comune alle porte di Padova, per ricordare la figlia.
«Troppo doloroso», fanno sapere da casa Cecchettin, con il papà di Giulia che continua a ricordare alle ragazze e alle donne di denunciare i loro aguzzini.
Elena invita La ricerca di una speranza condivisa sui social da migliaia di donne e uomini che hanno letto la lettera: «Ci deve essere un cambiamento, una rivoluzione culturale, che insegni il rispetto, l'educazione, l'affettività. Che insegni ad accettare i no, che insegni che le donne non sono proprietà di nessuno». «Parlate, denunciate, fidatevi!» è il commento che suo papà Gino ha affidato sempre a Instagram, in occasione della Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza sulle donne.
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