Niente da fare. L'Appello dei genitori di Indi Gregory per impedire il distacco delle macchine che la tengono in vita è stato rifiutato.
Lo hanno deciso i giudici inglesi al termine dell'udienza di oggi. Il termine per il distacco dei supporti vitali è fissato a lunedì. La notizia arriva da Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, e dall'avvocato Simone Pillon, che stanno seguendo gli sviluppi del lato italiano della vicenda in contatto con i legali inglesi e la famiglia della piccola. La bimba di 8 mesi nata con una grave malattia mitocondriale degenerativa incurabile. Le macchine che la tengono in vita non sono state ancora staccate, almeno non venerdì 10 novembre.
Il governo si è appellato alla Gran Bretagna per il trasferimento di Indi Gregory in Italia in nome della Convenzione dell'Aia del 1996. A quanto si apprende, ieri il premier Giorgia Meloni ha scritto una lettera al Lord cancelliere e segretario di Stato per la Giustizia del Regno Unito «al fine di sensibilizzare le autorità giudiziarie» inglesi per rendere possibile alla bimba «accedere al protocollo sanitario di un ospedale pediatrico italiano». La lettera mira a sbloccare la situazione «in tempo utile perché Indi possa accedere a questa possibilità nello spirito di collaborazione che da sempre contraddistingue i due Paesi».
Nessun commento:
Posta un commento