Gino, il papà di Giulia Cecchettin, si rivolge a Filippo Turetta.
«Spero si renda conto di ciò che ha fatto», ha dichiarato all'indomani dei funerali della figlia, assassinata dall'ex fidanzato il'11 novembre. Cecchettin ai microfoni di Rainews24 si è augurato di poter dare ad altre persone in difficoltà un messaggio per evitare che si ripetano fatti del genere.
Perdonare Turetta non sembra possibile. «È una cosa veramente difficile. Neanche Gesù ha perdonato i suoi carnefici, ha chiesto a Dio di farlo. Sarà difficile», ha dello durante la trasmissione di Rai1 "Storie italiane". «Un conto è non provare rabbia, un conto è non provare ira. Il perdono è un passo superiore. Sarà difficile». E ai genitori di Turetta manda un grande abbraccio. «Forse io tornerò a danzare sotto la pioggia, quindi, farò un sorriso, per loro sarà molto più difficile. Quindi hanno tutta la mia comprensione, il mio sostegno».
Anche in un'intervista sulla rivista tedesca Bild, Cecchettin ha parlato di Turetta «Non ho sentimenti di odio. Ma farò tutto perché riceva la giusta pena per quello che ha fatto». Poi ricorda la figlia: «Giulia era come un fiore per me». E ribadisce l'intenzione di impegnarsi per le donne: «Ci sono tante Giulia nel mondo e in Italia. Voglio fare qualcosa. Voglio parlare con tutte le persone in Italia, con gli uomini, sono loro il problema».
«Ai miei clienti, fornitori, amici e colleghi. È con grande dolore che condivido con voi un momento di pausa dal mio lavoro, profondamente segnato dalla recente perdita di mia figlia Giulia». Con queste parole Cecchettin aveva anticipato sul suo profilo Linkedin un momento di stop dal lavoro per dedicarsi alla lotta contro la violenza sulle donne. «In questi giorni bui - ha continuato - ho sperimentato il valore incommensurabile di chi offre un appoggio sincero, una spalla su cui piangere, e parole gentili che possono lenire il cuore spezzato. La solidarietà che ho ricevuto da parte di amici, famiglia e colleghi è stata di fondamentale supporto».
I genitori di Filippo Turetta non hanno partecipato ai funerali di Giulia Cecchettin nella basilica di Santa Giustina a Padova, dove si sono radunate oltre 10mila persone per l'ultimo saluto. Filippo, che si pensava che in un primo momento potesse guardare in tv la cerimonia di addio alla sua ex fidanzata, in realtà non ha potuto vedere nulla: «Gli hanno tolto giornali e tv per preservarlo», dice Marco Rigato, il sindaco di Torreglia, la cittadina dell'assassino di Giulia. Lo riporta il Gazzettino.
Negli uffici dei pm di Venezia e degli investigatori si continua a lavorare sui prossimi step che aiuteranno a scrivere la verità sul femminicidio della ragazza di Vigonovo e sulla figura di Filippo Turetta, in carcere dal 25 novembre a Verona dopo essere stato estradato dalla Germania. Dopo l'interrogatorio di garanzia davanti alla gip Donatella Vetuli e quello investigativo del pm Andrea Petroni, titolare del fascicolo per omicidio volontario e sequestro di persona, per aggiungere nuove tessere alle indagini si attende soprattutto l'arrivo in Italia della Fiat Punto nera di Filippo, sotto custodia della polizia tedesca da sabato 18 novembre, quando la fuga si è conclusa su un'autostrada vicino a Lipsia.
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